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Subject: Re: Qualche domanda !!

Date: Thu, 13 Jun 2002 23:27:02 +0200

 

“Antonio" <at@freemail.it> ha scritto nel messaggio:
> Da come ho capito, durante il periodo del praticantato non si guadagna
> nemmeno una lira ?
Non è esattamente così.
Esistono tre modi di soddisfare al requisito del praticantato:
1) Attività subordinata (con mansioni da perito) per conto di un'impresa
operante nel settore della specializzazione relativa al diploma;
2) CFL (Contratto formazione e lavoro) biennale presso un professionista
operante nel settore della specializzazione relativa al diploma;
3) Praticantato volontario e gratuito presso un professionista per almeno
due anni.
Com'è evidente esiste solo la terza possibilità che non vede ufficialmente
remunerato il praticante: tutto sta a cercare oculatamente e fortunatamente
la strada da scegliere.

> Ho letto che molti che hanno fatto praticantato, sono stati un po'
> sfruttati, cioè con mansioni perfettamente diverse da quelle previste.
> Insomma hanno lavorato.
Forse vi saranno casi di sfruttamento eccessivo, ma tieni presente che un
praticante -in ogni caso- deve lavorare anche se con la massima dignità così
come viene imposto dal regolamento ufficiale.
Figurati che spesso sento parlare di giovani laureati in legge o in economia
e commercio che PAGANO loro i professionisti che li tengono a fare il
tirocinio per quelle professioni...
Questa è una odiosa forma di tirannia professionale sulla quale bisognerebbe
vigilare con attenzione.

> E poi, dopo 2 anni, è ovvio che in qualche modo lavoro per il perito.
> Insomma in 2 anni voglia ad imparare, alla fine mi lascia li solo e lui fa
> altro. Non è così per caso ?
Una volta abilitato, il praticante non è più tale ma è un professionista.
Pertanto può avviarsi in proprio e cercarsi clienti, ma nulla gli vieta di
continuare a collaborare col suo professionista istruttore o con altri
colleghi. E' ovvio che è dura iniziare, ma le notevoli agevolazioni fiscali
offerte oggi consentono di fare anche delle scelte sbagliate...

> Non sto dicendo che un praticante dovrebbe ricevere uno stipendio, ma
> nemmeno che deve stare senza una lira.....inoltre da come ho capito non
può
> svolgere nessun lavoro perchè è impegnato tutto il giorno.
> Insomma in definitiva il praticante può fare praticantato solo se sta
sulle
> spalle dei genitori che lo mantengono, quindi un perito non abilitato,
senza
> genitori che lavora per andare avanti, non potrà mai iscriversi all'albo ?
Non è sempre così per fortuna.
In moltissimi casi i praticanti vengono regolarmente retribuiti perchè
assunti con CFL o con altre formule tipo "P.I.P.". Sono certamente somme
percepite molto modeste, ma credo che oggi un giovane ventenne intenzionato
a "fare la gavetta" possa consentirsi per un pò di tempo in attesa di tempi
migliori.

> Io sono diplomato perito meccanico ma non sono iscritto all'albo perchè
non
> ho fatto praticantato.
> Io posso fare praticantato presso lui ( all'officina quindi ), fare
l'esame
> di stato e iscrivermi all'albo ?
Cero che sì.
Se è iscritto all'albo hai tutte e tre le possibilità prima elencate da
scegliere.

> C'è qualche normativa a riguardo ? Non è che devo svolgere praticantato
> presso un altro perito che non sia mio parente !! ( anche perchè dove sto
io
> dubito che ci siano periti meccanici iscritti all'albo)
La normativa è sempre quella: direttiva sul praticantato.
In che parte d'Italia sei ? I periti industriali meccanici sono la seconda
forza di categoria dopo gli elettrotecnici e prima degli edili...

Saluti e benvenuto sul NG.

 

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